L’amore è una realtà meravigliosa,

è l’unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo!

(Benedetto XVI)



venerdì 27 gennaio 2017

9- DIO E’ AMORE (?!): IL VERO VOLTO DI DIO


Ø  Che idea abbiamo di Dio? Come ce lo immaginiamo?
Partendo da alcune immagini reperibili su internet, mostrare le diverse idee che gli uomini, nella storia, si sono fatti della divinità: Zeus, Anubi, il dio Sole dei Maya, la dea madre, il dio immanente degli hippy che sperimentiamo nella natura, il Dio inimmaginabile dei musulmani, il dio orologiaio, l’occhio che ci osserva dall’alto, il Dio creatore, il Dio anziano che risiede sulle nubi, il Dio padre di Gesù Cristo, l’unico volto di Dio che nessuno hai mai visto, ma che lui ci ha rivelato:
Gv 1,18 Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.
E’ un dio geloso, vendicativo, severo come quello dei miti greci? Siamo cresciuti con l’idea che Dio si offende per i nostri peccati e che è pronto a punirci per gli sbagli e magari tentarci per saggiare la nostra fede?
Vedi il video: “Il vero volto di Dio” (https://www.youtube.com/watch?v=OAd9ODb3e6E)
Un lavoro che i giovani possono fare, divisi in gruppi più piccoli, è quello di analizzare i testi evangelici che ci “mostrano” il vero volto di Dio. Ad esempio:
-      Mt 6,25-34 (Dio provvidente)
-      Lc 12,22-34 (Dio provvidente)
-      Lc 15,1-10 (parabola del buon pastore)
-      Lc 15,11-32 (parabola del Padre buono)
-      Lc 10,29-37 (parabola del buon samaritano)
-      Mt 20,1-16 (gli operai della vigna)
Il vero volto di Dio
Il volto autentico di Dio non è quello di un giudice implacabile e un po’ cinico che condanna i nostri errori, ma un padre e una madre che ci ama e non smette di amarci per il fatto che noi ci comportiamo male. Che ci incoraggia dicendoci: “Tu puoi fare di meglio!” (non tanto “tu devi…, ma tu puoi!”).
“Dio ci ama così come siamo, e nessun peccato, difetto o sbaglio gli farà cambiare idea”, così twittava papa Francesco.
Nel passato la chiesa svolgeva un ruolo importante nell’indicare il comportamento morale corretto e poteva contare su sanzioni temute come l’esclusione dalla salvezza, la condanna di Dio il cui giudizio poteva costringerti a vivere per sempre in un luogo di tormenti e supplizi chiamato inferno. Dio era considerato un Giudice implacabile, imparziale e onnisciente, descritto a volte come un occhio che ti osserva continuamente, e dal cui sguardo e giudizio non ci si può nascondere: a Lui non sfuggono le  malefatte e punisce le intemperanze con castighi terreni e poi eterni.
Il Dio di Gesù Cristo non fa paura, libera dalla paura. Non vuole sensi di colpa, ci vuole liberi dalla colpa. Non è lo spauracchio che i genitori presentano ai loro bimbi per farli comportare bene: “se fai così Dio (al pari dell’uomo nero o del poliziotto o di altre figure temute dal bambino) ti vede e ti castiga”! Dio non insiste sul “tu devi”, ma sul “tu puoi”: invita a superare ogni limite per avere davanti ideali grandi per i quali valga la pena vivere e anche morire. Dio è la fonte della libertà. Certo, c’è anche la proibizione: non tutto è lecito. Il divieto è importante, ma secondario. Una cosa è il senso di colpa, altra cosa il pentimento e il desiderio di essere migliori, di dare il meglio possibile di sé.
Dio è padre, giudice e insieme avvocato difensore. Una Persona che vuole il tuo bene e che crede nelle tue potenzialità. Che è pronto a tenderti la mano per farti rialzare e rimetterti in cammino. Compito tuo è vincere l’orgoglio e chiedere aiuto; riconoscere i tuoi limiti e chiedere perdono; riconoscere il suo amore e lasciarti sostenere, guidare, accompagnare per riprendere il cammino e ricominciare a vivere in maniera autentica.

Il Dio cristiano è quello rivelatoci da Gesù Cristo: non ha materia (è puro Spirito), non ha sesso (ha completezza in sé), è relazione d’amore (è un unico Dio in tre persone distinte unite dall’amore), è Amore che irradia anche all’esterno di sé. E’ energia, ma a condizione di considerarla “personale”, non indistinta. E’ trascendente e non immanente nelle cose da lui create (per cui hanno un tratto caratteristico del creatore).

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