L’amore è una realtà meravigliosa,

è l’unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo!

(Benedetto XVI)



martedì 24 marzo 2015

I tempi dell’amore secondo la Chiesa

http://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/03/i-tempi-dellamore-secondo-la-chiesa/

fidanzatiNella vita affettiva la Chiesa propone una chiara scansione dei tempi. Può essere interessante comprenderla.
Prima di unirsi con una donna o con un uomo, insegna la Chiesa, è bene vivere due tappe: fidanzamento prima (meglio se non troppo presto, e non troppo lungo), e matrimonio, poi.
Un ordine cronologico, come si è detto, che è anche logico. E che comporta la famosa e vituperata castità prematrimoniale, cioè un tempo di discernimento in cui ragazzo e ragazza, consapevoli ognuno della propria preziosità ed unicità, cercano di comprendere se stessi e la persona che hanno di fronte, prima di affidarsi completamente e donare tutto se stessi.
Per evitare di buttarsi via; di fare il passo più lungo della gamba; di mettere il carro davanti ai buoi: in altre parole di condividere il proprio corpo, la totalità di se stessi, con una persona a cui magari, solo un anno dopo non si affiderebbe non si dice la vita, ma neppure la propria auto o la propria casa.
Il cosiddetto “divieto” di rapporti carnali prima del matrimonio nasce dunque da qui: si conosce, per quanto possibile, una persona, si sperimenta la possibilità di un accordo profondo, e, conoscendola, si impara piano piano ad amarla. Non si dà amore vero, infatti, prima della conoscenza. Così come non si dà profonda conoscenza, senza amore vero.
Perché la Chiesa chiede ai fidanzati di non avere rapporti carnali prima del matrimonio?

domenica 22 marzo 2015

Una giovane coppia di sposi chiese al maestro...

Una giovane coppia di sposi chiese al maestro:
"Che cosa dobbiamo fare perchè il nostro amore duri?"
La risposta del maestro fu:
"Lasciate che Dio riempia il vostro amore"

venerdì 13 marzo 2015

Il racconto dell'amore

Aristide Fumagalli
il raccontodellamore

L'amore tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
Il racconto dell'amore è il racconto di colui che è questo amore, è il racconto di Dio. Dio è amore, agàpe come eros (Benedetto XVI), e si racconta a noi nella sua Parola.
Le seguenti meditazioni sono state proposte da don Aristide Fumagalli, docente di Teologia Morale, per gli Esercizi Spirituali dei giovani della città di Milano nell'Avvento del 2006.
Seveso, 22 febbraio 2007.
Festa della Cattedra di san Pietro.

INTRODUZIONE
Prima di brillare negli occhi, esprimersi in parole, manifestarsi nel gesto, l'amore germina nel cuore, ove Dio ama seminarlo. «Noi amiamo, - osserva Giovanni - perché egli ci ha amati per primo» (1 Gv 4,19); «perché l'amore di Dio - spiega ulteriormente Paolo - è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito santo che ci è stato dato» (Rm 5,5).
L'amore di Dio, seminato dallo Spirito nel cuore di uomini e donne, aspira ad innervare l'intera loro persona, perché si disponga al dono totale di sé che l'amore per l'altro/a invoca ed esige. Quando l'amore seminato trova un cuore disponibile, allora, come un seme può germogliare e produrre frutto. Al triplice germoglio dello Spirito d'amore nella vita personale di uomini e donne, la teologia - fin da Paolo - ha dato il nome di fede, speranza e carità, nominate in seguito «virtù teologali».
Di questi tre germogli dell'amore si racconta in questa pagine. Tre parabole guideranno l'esercizio di lettura e meditazione, raccontando di semi che, nella terra, germogliano, crescono, danno frutto. Più in profondità, le parabole raccontano di come l'amore di Dio, seminato nel cuore di un giovane, possa dar frutto nella vita amorosa.