L’amore è una realtà meravigliosa,

è l’unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo!

(Benedetto XVI)



domenica 30 novembre 2014

2.3 L’amore al tempo dei baci perugina

C’è chi , riprendendo in altro modo il concetto di amore liquido, ha utilizzato anche l’immagine dei Baci perugina[1]:  l’amore è oggi, per molti, un’esperienza simile a quella che possiamo fare con questi celebri cioccolatini ricoperti da frasi che celebrano l’amore:
lo scarti, lo mangi in un boccone, ne assapori la dolcezza, leggi il cartiglio e forse un po’ ti commuovi, e poi dopo cinque minuti te ne sei già scordato e ne cerchi un altro.
Un amore dunque che manca di progettualità a due, caratteristica invece propria del matrimonio, un amore che vive del carpe diem e che infatti dura la breve vita di un’emozione. L’amore non è più associato a grandi desideri – i sociologi ci sconfortano dicendo che i ragazzi non sognano più – ma si consuma appariscente e fulminante come un fuoco di artificio. E’ dunque il primato del sentimento: amare è sentire, è provare la gratificante sensazione epidermica che qualcuno ti desidera e corrisponde al tuo affetto. (…) La convivenza è cosa buona perché è un po’ come quando desideri acquistare un’auto e vai a provarla dal concessionario per verificare se non ha difetti, se fa per te. E il giorno che esce un modello nuovo, beh basta rottamare il convivente, pardon l’auto.

lunedì 24 novembre 2014

L'amore consiste nel voler amare

L'amore consiste non nel sentire che si ama, ma nel voler amare; quando si vuol amare, si ama; quando si vuol amare sopra ogni cosa, si ama sopra ogni cosa. Se accade che si soccomba a una tentazione, è perché l'amore è troppo debole, non perché esso non c'è: bisogna piangere, come san Pietro, pentirsi, come san Pietro, umiliarsi, come lui, ma sempre come lui dire tre volte: «Io ti amo, io ti amo, tu sai che malgrado le mie debolezze e i miei peccati io ti amo».
L'amore che Gesù ha per noi, egli ce l'ha dimostrato abbastanza perché noi possiamo crederci senza sentirlo; sentire che noi l'amiamo e ch'egli ci ama, sarebbe il paradiso; il paradiso, salvo rari momenti e rare eccezioni, non è per quaggiù.
Narriamoci spesso la duplice storia delle grazie che Dio ci ha fatto personalmente dopo la nostra nascita, e delle nostre infedeltà; vi troveremo – soprattutto noi che abbiamo vissuto per molto tempo lontani da Dio – le prove più sicure e più commoventi del suo amore per noi, come anche, purtroppo, le prove sì numerose della nostra miseria. C'è motivo per immergerci in una fiducia senza limiti del suo amore (egli ci ama perché è buono, non perché noi siamo buoni, le madri non amano forse i loro figli traviati?) e motivo per sprofondarci nell'umiltà e nella diffidenza verso di noi.
(Charles de Foucauld)

sabato 22 novembre 2014

giovedì 20 novembre 2014

L'amore opera in tutte le direzioni (C.M.Martini)

L'amore - se è vera passione - opera in tutte le direzioni, è trasversale, è allo stesso tempo verticale verso Dio e orizzontale verso gli altri. L'amore per gli altri contiene già l'amore verso Dio.

...l'ingiustizia è la mancanza di amore, la mancanza di perdono, la mancanza di carità e il sentimento di vendetta. 

Carlo Maria Martini

domenica 16 novembre 2014

Cos'è che rende un uomo grande...? E' l'amore (Kierkegaard)

Cos’è che rende un uomo grande, ammirato dal creato, gradevole agli occhi di Dio? Cos’è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos’è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos’è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos’è che lo rende molle, più molle della cera? È l’amore! Cos’è che è più vecchio di tutto? È l’amore. Cos’è che sopravvive a tutto? È l’amore. Cos’è che non può essere tolto, ma toglie lui stesso tutto? È l’amore. Cos’è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto? È l’amore. Cos’è che sussiste, quando tutto frana? È l’amore. Cos’è che consola, quando ogni consolazione viene meno? È l’amore. Cos’è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? È l’amore. Cos’è che rimane, quando viene abolito l’imperfetto? È l’amore. Cos’è che testimonia, quando tace la profezia? È l’amore. Cos’è che non scompare, quando cessa la visione? È l’amore. Cos’è che chiarisce, quando ha fine il discorso oscuro? È l’amore. Cos’è che dà benedizione all’abbondanza del dono? È l’amore. Cos’è che dà energia al discorso degli angeli? È l’amore. Cos’è che fa abbondante l’offerta della vedova? È l’amore. Cos’è che rende saggio il discorso del semplice? È l’amore. Cos’è che non muta mai, anche se tutto muta? È l’amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos’altro.”

Søren Kierkegaard

sabato 15 novembre 2014

ALLA FINE CHE COSA RIMANE? SOLTANTO L’AMORE

http://credere.it/n-46-2014/nsieme-di-don-antonio-rizzolo.html

 ...una bella riflessione di Kierkegaard sulla carità, sull’amore. 
Lo spunto da cui parte il pensatore danese è la conclusione dell’inno alla carità (1Corinzi 33,13). San Paolo scrive che rimangono tre cose, fede, speranza e carità, ma di tutte la più grande è la carità. Ed ecco la spiegazione di Kierkegaard: «Sì, Dio sia lodato, l’amore rimane! Qualunque cosa il mondo voglia strapparti, anche fosse la più cara; qualunque cosa ti possa accadere nella vita; anche se gli uomini si allontanassero da te con indifferenza o si rivoltassero contro di te con ostilità... consòlati, poiché l’amore rimane». Ovviamente si tratta dell’amore di Dio, che sorregge tutta l’esistenza. Infatti, continua Kierkegaard, «se per un momento, per un solo momento, cessasse, tutto sprofonderebbe nella confusione». Ma ciò non avviene perché «parliamo dell’amore di Dio, la cui caratteristica è di rimanere». Sì, Dio è fedele, il suo amore rimane per sempre. Ma questo vale anche per noi: l’amore vero rimane, non viene mai meno, sa aspettare. Anche l’amore con cui abbiamo compiuto ogni cosa resta per sempre, tutto ciò che abbiamo avvolto nell’amore di Dio non finirà, resterà per l’eternità. È una riflessione in sintonia con questa parte finale dell’anno liturgico e con l’inizio del tempo di Avvento (che per gli ambrosiani inizia prima, il 16 novembre). La Chiesa ci mette di fronte, infatti, alle realtà ultime, al giudizio, all’incontro finale con Cristo, al suo avvento definitivo. Come ci presenteremo? Nulla resterà, se non l’amore. Lo hanno capito bene i santi, che altro non sono se non i testimoni dell’amore di Dio... 


venerdì 14 novembre 2014

La coppia cristiana

(Tertulliano)
Che bella coppia formano due credenti che condividono la stessa speranza, lo stesso ideale, lo stesso modo di vivere, lo stesso atteggiamento di servizio!
Ambedue fratelli e servi dello stesso Signore senza la minima divisione nella carne e nello spirito, insieme pregano, insieme s’inginocchiano e insieme fanno digiuno.
Si istruiscono l’un l’altro, si esortano l’un l’altro, si sostengono a vicenda.
Stanno insieme nella santa assemblea, insieme alla mensa del Signore, insieme nella prova, insieme nella persecuzione, insieme nella gioia.
Non c’è pericolo che si nascondano qualcosa l’un l’altro, che si evitino l’un l’altro, che l’uno all’altro sian di peso.
Volentieri essi fan visita ai malati ed assistono i bisognosi.
Fanno elemosina senza mala voglia, partecipano al sacrificio senza fretta, assolvono ogni giorno i loro impegni senza sosta.
Ignorano i segni di croce furtivi, rendon grazie senza alcuna reticenza, si benedicon senza vergogna nella voce.
Salmi e inni recitano a voci alterne e fanno a gara a chi meglio sa cantare le lodi al suo Dio.
Vedendo e sentendo questo Cristo gioisce e ai due sposi manda la sua pace.
Là dove sono i due ivi è anche Cristo.

giovedì 13 novembre 2014

L’amore è il più grande talento umano


«Per coloro che non hanno amato, la vecchiaia è un inverno di solitudine. L'amore, il più grande talento umano, era stato sotterrato perché non si perdesse, e alla fine andò perduto davvero. Nessuno venne o se ne prese cura. Rimase soltanto una persona priva di amore e sola nell'attesa della morte.

Per coloro che hanno amato, la vecchiaia è il momento del raccolto. I semi di amore piantati con così grande cura tanti anni prima, sono maturati col tempo. La persona che ama è circondata, al tramonto della vita, dalla presenza e dall'affetto degli altri. Il bene ripaga sempre. Ciò che era stato donato in modo così spontaneo e gioioso, è stato restituito con gli interessi».

(J. POWELL, Esercizi di felicità, Cantalupa, Effatà, 1995,69).

martedì 11 novembre 2014

L'energia dell'amore (Coelho)

"La storia non muterà mai a causa della politica, o delle conquiste, o delle teorie, o delle guerre - queste sono solo ripetizioni, eventi a cui assistiamo sin dall'inizio dei tempi. La storia cambierà quando sapremo utilizzare l'energia dell'amore nello stesso modo in cui impieghiamo quella del vento, del mare, dell'atomo"
(P. Coelho)

lunedì 10 novembre 2014

2.2 Amore liquido

L’espressione “amore liquido”, divenuta presto famosa, è del grande sociologo polacco Bauman[1]. Nei suoi ultimi lavori egli descrive la postmodernità usando le metafore di modernità liquida e solida, categorie che traducono la perdita di certezze e punti di riferimento stabili dell’uomo odierno (da cui l’essere liquido) rispetto all’uomo del passato che viveva in una sostanziale solidità di rapporti e punti di riferimento.
La nozione di Bauman di «società liquida» fu citata anche da Benedetto XVI. È una società dove non ci sono più relazioni solide, stabili, ma tutto è effimero e tutto si cambia. La maggioranza cambia lavoro, casa, città più e più volte nella vita, e perfino nel calcio i giocatori «bandiera» che passano tutta la carriera nella stessa squadra sono una specie in via di estinzione. Le statistiche ci dicono che in Occidente più della metà delle persone cambia anche marito o moglie, non perché resta vedovo ma perché divorzia. Quanto ai molti che non si sposano - la maggioranza in diversi Paesi - cambiano compagno e compagna ancora più spesso. Anche l'amore è diventato «liquido», sostiene Bauman: «perché dovrei continuare a tenermi lo stesso partner quando ho già cambiato tre telefonini?». «Ciò che prima era considerata eresia del libertinismo, piuttosto che disturbo sessuale o perversione, ora diventa la norma culturale con l'autosufficienza dell'erotismo, ovvero con la libertà di cercare il piacere sessuale fine a se stesso»[2].

domenica 2 novembre 2014

2.1 Un po’ di dati

Sia negli Stati Uniti sia nei principali Paesi europei il numero di divorzi è rimasto costante e basso fino agli anni 1960, quindi è raddoppiato fra il 1970 e il 1990 ed è continuato a salire fino al XXI secolo, quando si è fermato perché sono diminuiti i matrimoni.
Le coabitazioni negli Stati Uniti si sono moltiplicate per cinque fra il 1970 e il 2000, e nel 50% dei casi coloro che coabitano si dichiarano totalmente disinteressati al matrimonio. Il 76% degli uomini americani che si sono sposati prima del 1960 ha avuto matrimoni durati almeno vent’anni, un traguardo raggiunto solo dal 58% di coloro che si sono sposati negli anni 1970.
Aumenta il numero delle coppie conviventi e dei single, ma anche per loro il rapporto di coppia è sempre più difficile da vivere: incomprensioni, litigi, crisi sono sempre più frequenti, mentre la durata media delle relazioni diminuisce vertiginosamente.