C’è chi ,
riprendendo in altro modo il concetto di amore liquido, ha utilizzato anche
l’immagine dei Baci perugina[1]: l’amore è oggi, per molti, un’esperienza simile a quella che possiamo
fare con questi celebri cioccolatini ricoperti da frasi che celebrano l’amore:
lo scarti, lo
mangi in un boccone, ne assapori la dolcezza, leggi il cartiglio e forse un po’
ti commuovi, e poi dopo cinque minuti te ne sei già scordato e ne cerchi un
altro.
Un amore dunque
che manca di progettualità a due, caratteristica invece propria del matrimonio,
un amore che vive del carpe diem e
che infatti dura la breve vita di un’emozione. L’amore non è più associato a
grandi desideri – i sociologi ci sconfortano dicendo che i ragazzi non sognano
più – ma si consuma appariscente e fulminante come un fuoco di artificio. E’
dunque il primato del sentimento: amare è sentire, è provare la gratificante
sensazione epidermica che qualcuno ti desidera e corrisponde al tuo affetto.
(…) La convivenza è cosa buona perché è un po’ come quando desideri acquistare
un’auto e vai a provarla dal concessionario per verificare se non ha
difetti, se fa per te. E il giorno che esce un modello nuovo, beh basta
rottamare il convivente, pardon l’auto.