L’amore è una realtà meravigliosa,

è l’unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo!

(Benedetto XVI)



sabato 26 luglio 2014

Che cos’è l’amore ? Volete imprigionare la luce? Vi sfuggirà tra le dita.

Nessuno tra i poeti e i pensatori ha trovato risposta alla domanda : Che cos’è l’amore ? Volete imprigionare la luce? Vi sfuggirà tra le dita.
(Pavel Evdokimov)

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Nessuno tra i poeti e i pensatori ha trovato risposta alla domanda: «Che cos'è l'amore?». Volete imprigionare la luce? Vi sfuggirà tra le dita! Può sembrare una domanda banale, soprattutto ai nostri giorni quando la parola «amore» viene pronunciata a ogni pie' sospinto e non solo nelle canzoni. E invece è arduo dare risposta a quell'interrogativo, un po' come cercare una definizione di Dio. Non per nulla s. Giovanni ricorrerà proprio alla parola agàpe, «amore», per definire il mistero di Dio. Ricordo in un film del regista polacco Kieslowski sul primo comandamento del Decalogo la replica di una donna: al suo bambino che le domandava: «Chi è Dio?», rispondeva abbracciandolo forte e dicendogli: «È quello che tu provi ora con me!». Reazioni sempre approssimative e imperfette, dunque, come ci ha ricordato sopra in modo illuminante il teologo russo Pavel Evdokimov, nato a S. Pietroburgo nel 1910 e morto in Francia nel 1970. Sì, perché l'amore non può essere definito e descritto in pienezza: sarebbe come tentare di chiudere in una mano la luce o far confluire in un piccolo stampo una colata incandescente. L'unica via per conoscerlo è viverlo e, nonostante il molto parlare d'amore fatto da poeti, scrittori, filosofi, psicologi e persone comuni, ci accorgiamo che in questi tempi l'uomo e la donna riescono sempre meno ad amare in modo autentico. Sanno tutto sul sesso, arrivano anche alla bellezza dell'eros e a tutto il suo fascino ma non approdano mai all'amore, quando si può finalmente ripetere la frase della donna del Cantico dei cantici: «Il mio amato è mio e io sono sua. Io sono del mio amato e il mio amato è mio» (2, 16; 6, 3). Dobbiamo, allora, avviarci di nuovo con impegno e donazione su questo sentiero d'altura la cui meta è assoluta e totale.

martedì 15 luglio 2014

Se "love is love", perché condannare incesto e pedofilia?

di Lorenzo Schoepflin 14-07-2014http://www.lanuovabq.it/it/articoli-se-love-is-love-perche-condannare-incesto-e-pedofilia-9730.htm

Manifestazione gayGarry Neilson è un giudice australiano che avrebbe dovuto occuparsi del caso riguardante abusi sessuali da parte di un uomo nei confronti della propria sorella, ma è stato rimosso e posto sotto indagine per alcuni suoi commenti durante il processo. Neilson ha infatti affermato che incesto e pedofilia non dovrebbero essere considerati come comportamenti innaturali e che si può smettere di considerarli un tabù, proprio come è accaduto per l’omosessualità. 
Media e autorità locali hanno gridato alla scandalo – Brad Hazzard, procuratore generale dello Stato australiano del New South Wales, ha immediatamente avanzato la richiesta che il caso venga affidato ad un altro giudice – ma, riflettendo bene, è lecito chiedersi se quelle di Neilson non siano scomode verità, piuttosto che scabrose fantasie. Non è da escludere che il giudice paghi anche l’accostamento tra omosessualità, pedofilia e incesto, quanto mai azzeccato, ma politicamente scorretto e assai fastidioso per la propaganda Lgbt. 

lunedì 14 luglio 2014

Dove c'è amore...

“Dove c'è amore, non c'è fatica, ma gusto.”

Bernardo di Chiaravalle (1090 – 1153)

mercoledì 2 luglio 2014

Love is love? L’importante è (solo) amare?

Il presidente americano Barack Obama, celebrando nel giugno 2013 la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti che ha bocciato la legge federale che definisce matrimonio solo quello fra un uomo e una donna, commentò: «Love is love», «l'amore è amore».
Prima di chiederci se, come pensa Obama, l'ordinamento giuridico debba offrire un riconoscimento all'«amore» occorre riflettere su che cos'è l'amore. La questione sembra ovvia, ma non lo è. (…)
È evidente che l'ordinamento giuridico non può concedere riconoscimenti istituzionali alla semplice attrazione sessuale o sentimentale, ma solo a un progetto di vita insieme,  che non nega gli elementi della sessualità e dei sentimenti ma li integra in un insieme organizzato e strutturato. Precisato questo punto preliminare - ma non secondario -, la domanda che il presidente Obama pone retoricamente, perché pensa che la risposta sia ovvia, è se ogni amore che aspira a un progetto di vita comune sia sullo stesso piano e meriti lo stesso riconoscimento giuridico. Alla mentalità di cui Obama si fa portatore la risposta appare inequivocabilmente positiva: «l'amore è amore».