L’amore è una realtà meravigliosa,

è l’unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo!

(Benedetto XVI)



mercoledì 29 ottobre 2014

2. E’ ancora possibile amare?

Considerando le difficoltà che l’essere umano riscontra, in particolare nella nostra epoca, in ambito dell’amore, così si esprimeva ancora Benedetto XVI:
Ogni persona avverte il desiderio di amare e di essere amata. Eppure quant’è difficile amare, quanti errori e fallimenti devono registrarsi nell’amore! C’è persino chi giunge a dubitare che l’amore sia possibile. Ma se carenze affettive o delusioni sentimentali possono far pensare che amare sia un’utopia, un sogno irraggiungibile, bisogna forse rassegnarsi? No! L’amore è possibile (…) l’amore vero, fedele e forte; un amore che genera pace e gioia; un amore che lega le persone, facendole sentire libere nel reciproco rispetto[1].
D’altra parte è indubbio che al potenziamento dell’intelligenza e delle possibilità conoscitive dell’uomo, non è andato di pari passo il potenziamento della sua capacità d’amore. Così come la rivoluzione sessuale celebrata nel ’68 (ma iniziata molto prima) non pare proprio aver portato gli uomini a sapersi amare di più. Di fronte al moltiplicarsi di separazioni, liti, omicidi a “causa” dell’amore, c’è anche chi si chiede se sia ancora possibile amare. Nel contesto di una società “liquida”, anche l’amore risulta ben poco solido. La libertà sessuale non ha generato maggior gioia di amare, semmai maggiore complessità, maggiori devianze.
La percentuale di chi divorzia dopo un periodo di convivenza è inaspettatamente maggiore di chi non ha prima convissuto. Dove si fonda allora l’amore? Basta conoscere l’altro? E’ un problema di “oggetto” (“ho capito che non era l’uomo giusto per me”,  “è diventata un’altra persona, non la riconosco più”…) o è un problema di capacità d’amare?
Sicuramente si è più propensi a dar valore e a spendere più energie applicandosi alle scienze e alle tecnologie piuttosto che ad imparare ad amare.
Sappiamo benissimo che la felicità o l’infelicità sulla terra non dipende tanto dal conoscere o non conoscere, quanto dall’amore o non amare, dall’essere amato o non essere amato. Non è difficile capire perché siamo così ansiosi di accrescere le nostre conoscenze e così poco di accrescere la nostra capacità di amare: la conoscenza si traduce automaticamente in potere, l’amore…in servizio[2].
La bella notizia che il cristiano è chiamato a testimoniare e a condividere è che è possibile amare. Che è possibile amare tutti, anche i nemici. Che questa società può essere trasformata in bene nell’amore. L’amore è un ideale grande per cui vivere e anche morire[3].
Ma è possibile amarsi “per sempre”? Se lo è chiesto recentemente anche Papa Francesco che incontrando i fidanzati il 14 febbraio 2014 (giorno di San Valentino, patrono degli innamorati) ha così risposto:
Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive. (…)Ma è una paura generale, propria della nostra cultura.  Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. (…) Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio. Questo non va![4]



[2] R. Cantalamessa, Il canto dello Spirito, p.287. Così S. Paolo: “la conoscenza riempie di orgoglio, mentre l’amore edifica” (1 Cor 8,1) e Goethe, in una delle tesi finali del Faust: “solo l’amore redime e salva, mentre la scienza e la sete di conoscenza, da sola, può dannare”.
[3] Il problema del cristianesimo, scrive il Card. Ratzinger è che “sembra che limiti l’uomo in tutto, che guasti la sua gioia di vivere, che limiti la sua libertà e lo conduca non al largo, ma nell’angustia, nello stretto. Si può rilevare che qualcosa di simile accadde già nell’antichità quando i rappresentanti del potere statale romano lanciarono il seguente appello ai romani: tornate alla nostra religione, la nostra religione è gioiosa, abbiamo feste, gozzoviglie e divertimenti, e voi credete in uno che è stato crocifisso. All’epoca i cristiani riuscirono a dimostrare, in  modo persuasivo, quanto i divertimenti del mondo degli dei fossero vuoti e insipidi, e quale altezza regala la fede in quel Dio che soffre con noi e ci porta sulla via della vera grandezza”. J.Ratzinger, Lettera a Marcello Pera, in M.Pera-J. Ratzinger, Senza radici, Mondadori, Milano 2004.
[4] Papa Francesco, discorso ai fidanzati che preparano il matrimonio: http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2014/february/documents/papa-francesco_20140214_incontro-fidanzati_it.html Prosegue: “Dunque come si cura questa paura del “per sempre”? Si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi - passi piccoli, passi di crescita comune - fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede. Perché, cari fidanzati, il “per sempre” non è solo una questione di durata! Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida degli sposi cristiani. Mi viene in mente il miracolo della moltiplicazione dei pani: anche per voi, il Signore può moltiplicare il vostro amore e donarvelo fresco e buono ogni giorno. Ne ha una riserva infinita! Lui vi dona l’amore che sta a fondamento della vostra unione e ogni giorno lo rinnova, lo rafforza. E lo rende ancora più grande quando la famiglia cresce con i figli. In questo cammino è importante, è necessaria la preghiera, sempre. Lui per lei, lei per lui e tutti e due insieme. Chiedete a Gesù di moltiplicare il vostro amore. Nella preghiera del Padre Nostro noi diciamo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Gli sposi possono imparare a pregare anche così: “Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano”, perché l’amore quotidiano degli sposi è il pane, il vero pane dell’anima, quello che li sostiene per andare avanti. (…) Questa è la preghiera dei fidanzati e degli sposi. Insegnaci ad amarci, a volerci bene! Più vi affiderete a Lui, più il vostro amore sarà “per sempre”, capace di rinnovarsi, e vincerà ogni difficoltà”.

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