Se l’amore non è solo istinto, solo sentimento, solo sessualità e
genitalità, allora cos’è? Per un cristiano il modello dell’amore più alto e più
vero, l’ideale dell’amore è quello espresso da Gesù Cristo nel dare la propria
vita per gli altri (“non c’è amore più
grande di questo: dare la vita…” Gv.15,13). “Dio è amore” (1Gv 3,8). L’ideale dell’amore è quello divino:
rivolto a tutti (nemici compresi), gratuitamente, per sempre. L’amore vero è
dono e libertà: non richiede di essere contraccambiato, ma ricerca solo il bene
dell’altro.
L’amore divino è quello che cerca in ogni modo il bene dell’amato, anche
a discapito del proprio bene e persino della propria vita. Non c’è competizione
né tanto meno opposizione tra amore umano e amore divino, c’è piuttosto
l’invito a spingere sempre più avanti il confine dell’amore fino ad amare
tutti, nemici compresi, ad amare fino al dono della propria vita. Dio si
propone come la sorgente e l’ideale dell’amore: guardando a Lui e a quanto ci
ama, ci incamminiamo verso un amore concreto e oblativo che non nega alcun
amore umano, anzi lo accoglie, lo purifica e lo spinge verso orizzonti
impensabili. Come ha fatto Gesù, come hanno fatto i Santi: con una pluralità di
modalità, una fantasia di forme, un coraggio ammirevole, una gioia contagiosa.
Un aiuto per comprendere la distinzione e la complementarietà tra i
“diversi” amori ci viene dalla classica distinzione che troviamo nella lingua
greca antica tra eros, philia e agape.
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