Una prima esigenza è quella di DISTINGUERE le diverse "forme" di amore. Si potrebbe proporre una serie di affermazioni e invitare a TROVARE LE DIFFERENZE:
- io AMO la NUTELLA
- io AMO le canzoni di LIGABUE
- io AMO SUONARE la chitarra
- io AMO i miei AMICI
- io AMO i miei GENITORI
- io AMO IL CORPO di quella ragazza
- io AMO quella ragazza
La differenza è tra i concetti di PIACERE, PASSIONE, ATTRAZIONE, AMORE (come desiderio di volere il bene dell'altra). L'altra è sull'OGGETTO (o SOGGETTO) dell'amore.
Credo che valga la pena dedicare un incontro ad approfondire le diverse dimensioni umane (ISTINTI, EMOZIONI, SENTIMENTI, VOLONTA' E RAGIONE) per cercare di fare emergere il fatto che l'amore è una realtà umana che richiede l'uso di tutte le sue facoltà. La maturità è l'armonia che pian piano si acquisisce fra di esse.
Si può partire (o ripartire) dal cartone animato BRIAN DIVIDED o magari approfondire la questione delle EMOZIONI con questo video (o con qualche episodio di INSIDE OUT) che può essere utilizzato a mo di gioco (due o più squadre che indovinano le emozioni proposte attraverso brani di film):
Indovina l'emozione!!! In questo video vedrai dei brevi filmati e cercherai di indovinare l'emozione provata dai protagonisti del filmato, Paura, tristezza, rabbia, esultanza, vergogna, amore, gioia e odio sono alcune delle emozioni presenti in questo video e in ogni parte finale ti verrà svelata l'emozione. PROVA!!
ATTIVITÀ per conoscere le emozioni (e saperle così gestire meglio) si possono trovare su https://www.ausl.bologna.it/pro/spazio-giovani
PER APPROFONDIRE:
L’amore non è solo istinto
“L’amore è una questione di chimica e di ormoni”?[i]
La dimensione istintiva dell’amore è la forza
primaria che ci spinge verso un’altra persona. Può essere “affinata” attraverso
l’uso del proprio corpo, del modo di vestirsi e truccarsi, di intraprendere una
relazione mostrando sicurezza e disponibilità: è l’arte della seduzione di cui
si è sempre più esperti e di cui abbondano i consigli nelle riviste patinate di
gossip.
Nel suo recente saggio sull’amore, Vito Mancuso
definisce la seduzione come “la
conduzione dell’altro verso di sé, atto supremo di narcisismo che sfrutta come
un parassita la sete d’amore dell’altro”[ii]. E
associa alla ricerca di seduzione il sempre fiorente commercio di afrodisiaci,
amuleti, pozioni e incantesimi[iii].
Se la dimensione istintiva non è normata e
controllata, ci spinge ad abusare dell’altro, diventa una forza che ci fa
compiere cose che sentiamo o sappiamo essere negative per noi e per l’altra
persona. E’ la dimensione della concupiscenza della “carne” di cui parla in
particolare San Paolo.
La
sessualità è fondamentalmente un fatto di istinti, di bisogni, addirittura di
chimica? Richiede solo la soddisfazione del bisogno come avviene per la fame o
la sete? Si dimentica così una caratteristica fondamentale della sessualità: essa
non è un istinto come gli altri i quali scatenano una attrazione fra una
persona (soggetto) e una cosa (oggetto) come il cibo o la bevanda…
L’istinto sessuale
scatena una attrazione interpersonale, mette cioè in relazione un soggetto con
un altro soggetto. A meno che qualcuno non voglia considerare la donna come un
piacevole “oggetto” (“quella me la faccio” = come se fosse una pagnottella,
oppure “quella me la porto a letto” = come se fosse una bambola…) e l’uomo una
“cosa” (“quello è capace solo di portare a casa lo stipendio”…). Inoltre c’è da
aggiungere un’ultima piccolissima osservazione: l’attrattiva sessuale include
normalmente la caratteristica della reciprocità (l’uomo sente attrattiva per la
donna e viceversa, mentre non si è mai visto che il cibo senta attrattiva per
la persona che lo mangia…)[1].
[1] G. Avanti, Sessualità;
un dono per amare, Paoline 1987, p.17
L’amore non è solo sentimento
… l'amore è passione, ossessione, qualcuno
senza cui non vivi. Io ti dico: dimentica il cervello e ascolta il cuore (dal
film “Vi presento Joe Black”).
“L’amore non
è soltanto un sentimento. I sentimenti vanno e vengono. Il sentimento può
essere una meravigliosa scintilla iniziale, ma non è la totalità dell’amore”
(Benedetto XVI)[v].
Il cuore è, nel linguaggio biblico, il centro di
tutta la vita, punto focale dei sentimenti, delle emozioni, della ragione,
degli ideali… Indica l’unità sostanziale dell’essere umano.
Affetti, sentimenti ed emozioni
sono termini usati spesso come sinonimi, ma che hanno delle differenze. Secondo
Michel Lacroix, filosofo francese, tra sentimento ed emozione v’è una differenza
più quantitativa che qualitativa, una differenza di durata e di intensità: il
sentimento si prolunga nel tempo e ha toni smorzati, mentre l’emozione, più
legata agli istinti, richiede un appagamento istantaneo ed eccitante. Lo stesso
Lacroix descrive il mondo contemporaneo come dominato dalla ricerca di emozioni,
dal “culto delle emozioni”, un culto
che “considera il mondo non tanto come un
oggetto di conoscenza, ma come mezzo di godimento. Per l’uomo emozionale il
mondo ha sapore se ha un’eco affettiva, se lo fa vibrare”[vi]. Che c’è di male? Nulla. Il problema semmai nasce quando le emozioni diventano
l’unico mezzo di conoscenza e interazione con la realtà, soprattutto quando di
mezzo ci sono le relazioni con gli altri, relazioni che non potranno mai
reggere e durare se sono costruite solo ed esclusivamente sulla dimensione
emotiva.
Il sentimento rende ancor più affascinante ed
attraente la persona amata. Diventa passione quando non è più controllabile
dalla ragione, quando si trasforma in spinta irrazionale e travolgente. I
lussuriosi, secondo la celebre definizione di Dante, sono coloro “che la ragione sottomettono al talento”[vii]:
coloro che hanno vissuto il fenomeno amoroso abdicando alla ragione, hanno
seguito le passioni senza usare la testa. Commenta Franco Nembrini “Dante ha una percezione della vita unitaria.
Non è schizofrenico come siamo noi oggi, per cui i pensieri vanno da una parte,
i sentimenti dall’altra, l’istinto da un’altra ancora”[viii].
L’amore non è solo
razionale
“Il
cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce” (Pascal)
Sembrerebbe che Pascal voglia confermare tutta
una serie di detti comuni: i sentimenti non possono essere governati dalla
ragione; al cuore non si comanda; non si può razionalizzare l'attrazione che
proviamo per qualcuno… Pascal in realtà parla delle "ragioni del
cuore" nel senso di quella illuminazione divina che permette al cristiano
di concepire la fede in Dio come un'esigenza profonda, viscerale, al di là di
ogni tentativo di cogliere il divino attraverso la ragione - cosa che invece
ritenevano, seppur con accenti ben diversi tra loro, altre menti illustri
dell'epoca quali Cartesio e Spinoza. Pascal intende il cuore come la facoltà
che permette di conoscere certe verità in modo intuitivo (“l’esprit de finesse”), a differenza della ragione che è la capacità
di conoscere la verità in modo discorsivo (“l’esprit
de geometrie”).
Per amare dobbiamo usare tutte le nostre facoltà
e integrarle armoniosamente tra loro: istinti, emozioni, sentimenti, ragione.
L’evidente squilibrio affettivo che incombe su tante persone ci ricorda la
necessità di razionalizzare le manifestazioni affettive.
Nel web è facile trovare un corto animato dal titolo Brain Divided[x].
Si tratta di una gag simpatica, che dimostra quanto razionalità e impulsività possano entrare in conflitto nel momento in cui un uomo si
ritrova ad un primo appuntamento con una donna. E’ meglio agire di impulso o ascoltare la ragione? Nel corto in questione vengono
mostrati i rischi di far agire solo una dimensione a discapito dell’altra (sia
la sola ragione che la sola impulsività): si creano disastri! Solo armonizzando
le due dimensioni con una sorta di alleanza si arriva al fine di non far
fuggire via l’oggetto del desiderio, ovvero la donna amata, con atteggiamenti
troppo razionali o troppo impulsivi.
[i] Cfr ad esempio www.nextme.it: “Da cosa nasce l'amore? Il segreto sta nella chimica. Ne sono convinti gli esperti del Consiglio
Nazionale dei Chimici, secondo i quali a far scoccare la scintilla è l'interazione tra
diversi ormoni”.
[ii] V.Mancuso, Io amo. Piccola filosofia dell’amore, Garzanti 2014, p.13.
[iii] Idem, pp.26-33. Conclude la riflessione
riportando il dato economico secondo cui il fatturato dell’occulto nei primi
sei mesi del 2013 ammonterebbe a 8,3 miliardi di euro!
[iv] Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, nn.49 e 51. Cf. Giovanni Paolo II, Catechesi sulla teologia del corpo, in Sessualità e Amore, ed Messaggero,
Padova 1981.
[v] Benedetto XVI, DCE, n.17
[vi] Lacroix M., Il culto delle emozioni, Vita e Pensiero, 2002. L’autore non
demonizza le emozioni (“L’emozione è uno
sfogo salutare in una società sottomessa agli imperativi della tecnoscienza e
dell’organizzazione; è una ricchezza, perché mitiga gli eccessi della
razionalizzazione”), piuttosto denuncia e descrive una società dove le
emozioni hanno il monopolio delle relazioni.
[vii] Dante, La
Divina Commedia, Inferno, canto V.
[viii] F. Nembrini, Dante, poeta del desiderio. Conversazioni sulla Divina Commedia. Vol.
I, Inferno, Itaca, Castel Bolognese, 2011, p.122.
[ix] da “Popotus” 30 - 07 - 09
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