L’amore è una realtà meravigliosa,

è l’unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo!

(Benedetto XVI)



domenica 14 dicembre 2014

«I bambini nasceranno in provetta, l’amore sarà solo un gioco»

Carl DjerassiSe in Italia la postazione più avanzata di “bioetica laica” è rappresentata dalla Consulta di Bioetica, i cui due responsabili sono divenuti internazionalmente famosi nel 2012 per aver sostenuto la legittimità dell’infanticidio (appoggiati e difesi dal presidente della Consulta, il filosofoMaurizio Mori), all’estero un chiaro esempio di “bioetica laica” è certamente rappresentato dal prof. Carl Djerassi, inventore della pillola contraccettiva orale nel 1951.
Sul “Telegraph” il chimico 91enne ha recentemente annunciato, augurandoselo, che nel 2050 il sesso diventerà esclusivamente ricreativo, un gioco perché i bambini saranno creati soltanto attraverso la fecondazione in vitro. La pillola diventerà obsoleta, ha affermato, augurandosi che uomini e donne sceglieranno di congelare i loro ovuli e spermatozoi da giovani, prima di farsi sterilizzare. Non ci saranno nemmeno più aborti perché nessun bambino sarà più pianificato o indesiderato. In questo modo, ha proseguito, «la separazione tra sesso e riproduzione sarà al 100%».
La rivoluzione sessuale e dei costumi ha prima scisso il sesso dall’amore. Era, dicevano, per la liberazione dell’uomo, per la sua felicità…ed invece, lo dicono gli studi, oggi gli uomini sono sempre piùinsoddisfatti della loro “libera” sessualità, anzi, in tantissimi casi ne sono schiavi. Le affermazioni del prof. Djerassi fanno trasparire, infatti, la comune insoddisfazione verso i risultati della “liberazione sessuale”, tanto che si sente la necessità di fare un passo successivo: scindere completamente la sessualità dalla procreazione. Forse, trattando il sesso soltanto come un gioco in cui si usa il corpo dell’altro per procurarsi soddisfazione immediata, si potrà rendere davvero l’uomo meno insoddisfatto? E’ quello che si augura il paladino della bioetica laica.
Eppure, ce lo insegna la Chiesa da secoli, il sesso perde completamente il potenziale di apertura all’altro e di comunicazione dell’amore nel momento in cui viene ricercato come forma egoistica e individuale di godimento. Giovanni Paolo II ha scritto«Di fronte a una cultura che ‘banalizza’ in larga parte la sessualità umana, perché la interpreta e la vive in modo riduttivo e impoverito, collegandola unicamente al corpo e al piacere egoistico, il servizio educativo dei genitori deve puntare fermamente su di una cultura sessuale che sia veramente e pienamente personale: la sessualità infatti è una ricchezzadi tutta la persona – corpo, sentimento e anima – e manifesta il suo intimo significato nel portare la persona al dono di sé nell’amore».
Per chi volesse approfondire, esiste un bellissimo documento intitolato Sessualità umana: verità e significato, realizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. In esso viene smontata la retorica su unaChiesa sessuofoba che proclamerebbe il sesso solo con fini riproduttivi, ed emerge invece il vero significato della sessualità: «La sessualità umana è un Bene […], ha come fine intrinseco l’amore, più precisamente l’amore come donazione e accoglienza, come dare e ricevere. Quando tale amore si attua nel matrimonio, il dono di sé esprime, tramite il corpo, la complementarità e la totalità del dono; l’amore coniugale diviene, allora, forza che arricchisce e fa crescere le persone e, nello stesso tempo, contribuisce ad alimentare la civiltà dell’amore; quando invece manca il senso e il significato del dono nella sessualità, subentra una civiltà delle “cose” e non delle “persone”; una civiltà in cui le persone si usano come si usano le cose. Nel contesto della civiltà del godimento, la donna può diventare per l’uomo un oggetto, i figli un ostacolo per i genitori». Infatti la donna-oggetto e i figli come impedimento alla propria felicità sono i risultati della rivoluzione sessuale a cui stiamo assistendo.
La bioetica laica, insoddisfatta dalla sessualità, banalizza il sesso trasformandolo sempre di più in un giocattolo, cercando finalmente di riuscire ad usarlo solo con uno scopo ricreativo. La Chiesa, al contrario, da sempre guarda alla sessualità come una importante responsabilità, desidera uomini maturi che trattino le cose con serietà, non come gioco. E non è un caso che, secondo recenti studi di cui abbiamo parlato, proprio i devoti cattolici siano coloro che sperimentano una vita sessuale più soddisfacente degli altri.
La redazione

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