«Per coloro che non hanno amato, la
vecchiaia è un inverno di solitudine. L'amore, il più grande talento umano, era
stato sotterrato perché non si perdesse, e alla fine andò perduto davvero.
Nessuno venne o se ne prese cura. Rimase soltanto una persona priva di amore e
sola nell'attesa della morte.
Per coloro che hanno amato, la vecchiaia
è il momento del raccolto. I semi di amore piantati con così grande cura tanti
anni prima, sono maturati col tempo. La persona che ama è circondata, al
tramonto della vita, dalla presenza e dall'affetto degli altri. Il bene ripaga
sempre. Ciò che era stato donato in modo così spontaneo e gioioso, è stato restituito
con gli interessi».
(J. POWELL, Esercizi di felicità,
Cantalupa, Effatà, 1995,69).
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