Un esempio cinematografico della capacità di
spendersi gratuitamente per l’altro e dell’accoglienza di questa logica della
gratuità lo troviamo nel Breve film sull’amore di Krzysztof Kieslowski (1988)[1].
Il film è entrato anche, lievemente modificato, come sesto episodio del celebre
Decalogo del regista polacco. Tutto il film ruota attorno
all’innamoramento di un giovane, Tomek, per la bella e spregiudicata Magda, che
consuma la sua vita passando da un amore all’altro, poiché non crede che
l’amore possa esistere. E’ questo quello che troverà nella relazione con Tomek
disposto a sacrificare anche la sua vita pur di farglielo capire. Le difficoltà
e le resistenze che Magda manifesta verso Tomek sono un’efficace
rappresentazione del processo sofferto e gioioso nello stesso tempo di
purificazione e di accoglienza dell’amore autentico, reso possibile, qui in
modo evidente, dalla passione, in tutti i sensi, di Tomek, immagine simbolo del
Cristo, per lei.
[1]
Per un commento cinematografico e simbolico del film cfr. A. Spadaro, Una lettura teologica di “Breve film sull’amore” di K. Kieslowski,
Guaraldi, Rimini 1999, disponibile anche come e-book scaricabile gratuitamente
presso il sito dell’autore (fra l’altro direttore de La Civiltà Cattolica): http://www.antoniospadaro.net/kieslowski.pdf
.
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