di Luigi Santambrogio
A volte la realtà sorprende, irrompe e spazza gli equivoci della banalità e dello stupido superfluo con la forza più grande di un tornado. Così la realtà, ma anche una sua piccola scheggia, per chissà quale misterioso incrocio di circostanze, riesce a scuotere l’attenzione e colpire il cuore, destando a una commozione che ha del meraviglioso. Anche una foto, nell’essenzialità del bianco e nero, può bastare. Quella che vedete qui è una di quelle: due anziani, marito e moglie, che si danno la mano prima di uscire di scena stremati dall’età e dalla malattia verso l’ignoto. Oppure no, verso una meta accettata e sperata. Don e Maxine Simpson, 90 anni lui e 87 lei, di Bakersfield, California, sono stati sposati per 62 anni e se ne sono andati mano nella mano, lo stesso giorno. Roba da “romantic movie”, perfetto per l’happy end di una fiction al miele. Invece no, è una storia vera seppure incredibile, raccontata dalla nipote che ha diffuso sul web le immagini dei nonni.
A volte la realtà sorprende, irrompe e spazza gli equivoci della banalità e dello stupido superfluo con la forza più grande di un tornado. Così la realtà, ma anche una sua piccola scheggia, per chissà quale misterioso incrocio di circostanze, riesce a scuotere l’attenzione e colpire il cuore, destando a una commozione che ha del meraviglioso. Anche una foto, nell’essenzialità del bianco e nero, può bastare. Quella che vedete qui è una di quelle: due anziani, marito e moglie, che si danno la mano prima di uscire di scena stremati dall’età e dalla malattia verso l’ignoto. Oppure no, verso una meta accettata e sperata. Don e Maxine Simpson, 90 anni lui e 87 lei, di Bakersfield, California, sono stati sposati per 62 anni e se ne sono andati mano nella mano, lo stesso giorno. Roba da “romantic movie”, perfetto per l’happy end di una fiction al miele. Invece no, è una storia vera seppure incredibile, raccontata dalla nipote che ha diffuso sul web le immagini dei nonni.
Le foto hanno fatto il giro del web e, una volta tanto, i volti di Don e Maxinehanno avuto la meglio sulle curve siliconate di top model e superstar di plastica, noiosamente sdraiati sulle sciccose spiagge di Miami. Per qualche ora, i due morenti di Bakersfield, hanno capovolto e fatto a pezzi le regole dell’universo virtuale: i corpi levigati e perfetti delle dive hollywoodiane oscurati da quelli rugosi e stremati di due anziani in agonia. Perché? Forse perché in quelle mani congiunte c’è l’indicibile dolcezza di una carezza che tutti noi vorremmo ricevere almeno una volta nella vita. Un flash che vale un’enciclica nella sua laicissima testimonianza (nell’era dei matrimoni gay, delle unioni di fatto e delle vigliaccherie di nozze a tempo per coppiette fragili) dell’indissolubilità del legame nuziale.
Chissà, forse in quell’ultimo gesto di tenerezza, Don e Maxine avranno rivissuto la sorpresa del loro primo incontro, 62 anni fa, nella sala bowling di Bakersfiel. Niente di storico per il mondo, la stessa casualità e banalità che in luoghi e tempi diversi segnano il destino di miliardi di vite sulla Terra. Eppure tutte le grandi storie cominciano così, con un tuffo al cuore nel luogo più impensato che si consegna indifeso a un incontro, a una persona, a un punto del paesaggio che improvvisamente si mette sotto la luce e attira in una irresistibile tentazione la libertà. Confessiamolo: anche per noi il meglio della nostra vita, quello che consideriamo valga il ricordo, è cominciato così. E vorremmo, perché no?, che finisse allo stesso modo.
Massì, anche a noi piacerebbe non dover sopravvivere alla morte dell’altro, a chi amiamo e che vorremmo accompagnare, mano nella mano, nel viaggio della seconda vita. Nulla può resistere alla verità di queste immagini che parlano di più di ogni dottrina e morale. Fotografie che documentano la dolcezza di un’esperienza umana che desidera, come gli angeli di Rilke, il cielo, l’eternità, il “non-finirà-mai”. Ma lo chiede subito e quaggiù, non in chissà quale paradiso privilegio per pochi santi. Così, in quell’ultima gentilezza la paura è vinta e le mani di Don e Maxine paiono rassicurarci: c’è un mistero buono per noi uomini, perché la morte non può essere la porta che dà sul nulla. E’ la fine per continuare a vivere, per prolungare la compagnia oltre l’istante. Le foto dei coniugi Simpson non potrebbero avere quel loro potere di incantamento se questa eternità fosse soltanto un sogno.
(fonte: lanuovabq.it, 6.08.14)
(fonte: lanuovabq.it, 6.08.14)
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